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02.04.2022

"Fare sistema" parola d'ordine per affrontare ogni crisi

Si è tenuta il 31 marzo a Bologna la quarta edizione del Think Tank FederUnacoma, il forum  annuale promosso dalla Federazione per un confronto con le proprie aziende associate sui temi di maggiore attualità per il settore e che quest’anno è stato dedicato all’emergenza geopolitica e alla crisi delle materie prime.  

Lo scenario internazionale presenta numerosi fattori di instabilità che richiedono alle aziende della meccanica agricola l’adozione di strategie  più che mai flessibili.  

“Il conflitto militare tra Russia e Ucraina ha aggravato le tensioni sul mercato delle commodity che si erano già manifestate lo scorso anno con vertiginosi aumenti di prezzo e con interruzioni della supply chain, combinandosi con ulteriori rincari nel settore della logistica”, ha spiegato il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti, aprendo i lavori della sessione plenaria mattutina.

Nel pomeriggio si sono poi svolti i tavoli tecnici che hanno visto diversi esperti confrontarsi con i rappresentati delle industrie di settore su varie declinazioni del tema delle sfide per  la meccanica agricola.

Il gruppo di studio sull’energia, coordinato da Andrea Zaghi di Elettricità Futura, ha ribadito la necessità di diversificare le fonti e gli approvvigionamenti energetici anche puntando sulle rinnovabili. Ma per sfruttare tutte le potenzialità offerte dal settore - è stato osservato - occorre rafforzare gli incentivi per gli impianti di accumulo, prevedendo al contempo misure che riducano i costi.

I tavoli sulla transizione ecologica e sui cambiamenti climatici, coordinati rispettivamente da Davide Spitale (Alzarating) e Lorenzo Ciccarese (ISPRA), hanno analizzato il tema del riscaldamento globale e sottolineato l’opportunità di intercettare le nuove leve di sviluppo “green”. Centrale anche la questione relativa alle materie prime industriali. I costruttori italiani di macchine agricole – è stato sottolineato dal gruppo di lavoro sull’emergenza materiali, che ha avuto come esperto Ciro Rapacciuolo del Centro Studi Confindustria – devono puntare sulla regionalizzazione delle forniture, collaborando con partner vicini e affidabili. Acquisti collettivi e reti di impresa possono rafforzare il potere negoziale delle aziende nelle trattative con i fornitori, migliorando così le condizioni contrattuali.

Il tavolo tematico sui nuovi materiali con  Daniela Amandolese (Materially), ha segnalato l’esigenza di una stretta collaborazione tra imprese e mondo della ricerca, anche sfruttando i canali di finanziamento dell’UE. I nuovi materiali - è stato spiegato - potrebbero risolvere molti problemi di approvvigionamento, ma occorre valutare con grande attenzione l’impiego che essi possono trovare nei processi produttivi della meccanica agricola.

“Stiamo affrontando una fase congiunturale di grande instabilità che potrebbe prolungarsi negli anni. Mai come oggi dunque - ha concluso Malavolti - è necessario che l’industria agromeccanica italiana faccia sistema, mostrandosi competitiva anche su nuovi mercati e attivando sinergie di settore di cui potrebbero beneficiare sia il comparto nel suo complesso che le singole aziende”.

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